Nutrimento per l'anima: i consigli di Faith!

  • da vedere: "Mine Vaganti", di F.Ozpeteck, con R.Scamarcio, A.Preziosi - 2010
  • da ascoltare: "Romeo e Giulietta", Prokofiev
  • da leggere: "Cieli di Zafferano", L.Lokko

sabato 24 febbraio 2007

Siamo fatti così...

Raccolgo il gentile invito della mia amica Kiki, e vi racconto qualcosina su di me...

SONO: una maledetta sognatrice, e un’inguaribile romantica
TENDENZIALMENTE SEMBRO: un fumetto goffo
FREQUENTO: ho imparato da poco a frequentare chi mi fa stare bene, e non chi sterilmente mi affossa
EVITO: di dire sempre la prima cosa che mi passa per la testa
AMO: la mia metà, la mia famiglia, i miei amici veri, pochi ma ottimi!
ODIO: chi mi fa sentire inadeguata
ADORO: nuotare sott’acqua, il cioccolato fondente, ridere di cuore con i miei amici, le manine di un bimbo appena nato
DETESTO: la superficialità e la mancanza di rispetto
RICORDO: le cose belle della mia vita, con un pizzico di nostalgia
RIMUOVO: le delusioni
RESTO INDIFFERENTE: amo o odio o mi incazzo o rido, ma quasi mai resto indifferente
MI COLPISCE: la gentilezza, quella sincera e disinteressata
MI INNERVOSISCE: la maleducazione
MI RILASSA: prendermi cura di me, andare al cinema a vedere una commedia
CHIEDO: sincerità
OFFRO: me stessa, così come sono
SE MI DANNO 10: questa stupida insicurezza mi fa sempre venire il dubbio di nn essermelo
meritato
SE DO 10: è perché ne vale la pena
IMPAZZISCO: mi avvalgo della facoltà di non rispondere!
MI DEPRIMO: quando mi sento sola
MI VESTO: mai seguendo le mode ma come mi sento a mio agio
MI SPOGLIO: un po’ alla volta
MI ELETTRIZZA: una serata divertente, un regalo inaspettato, andare a teatro
MI DEMORALIZZA: trovarmi di fronte a degli ostacoli che non avevo preventivato
MI PIACEREBBE: finire la mia dieta, essere più sicura di me, e visitare tutte le capitali europee!!
Passo anche stavolta il testimone, sperando che prima o poi qualcuno prenda in considerazione i mie inviti!!! :) Sotto a chi tocca!
Rain (non posso risparmiarti, lo sai!)
Nerò (ora che ti sei laureato, torna nella blogosfera!!)
Cilions (sono certa che sarà interessante leggere le tue risposte...)
Viola (mi piace questa ragazza!)
Fra (aspetto impaziente anche le tue risposte!)

mercoledì 21 febbraio 2007

5 cose che farei se non avessi internet

Già che ho un pò di lavoro arretrato (ho ben due "catene" da portare avanti!), mi impegno e per ora onoro l'invito che ho ricevuto per primo, ovvero quello della carissima Viola!
Quindi ecco a voi...

5 cose che farei se non avessi internet.

1) Andrei a dormire prima la sera. Delle volte mi collego la sera e dico: “un minuto e stacco”, poi incontro qualcuno su msn o mi metto a sbirciare in giro e il tempo passa...

2) Certo che se però non avessi internet non potrei chiacchierare con amici che non ho possibilità di vedere spesso. E’ un modo carino per mantenere i contatti con delle persone che per forza di cose non ho sempre vicino ma che ho piacere di sentire.

3) Mi prenderei meno strigliate da mia madre perché arriverebbe una bolletta molto più bassa!

4) Avrei meno distrazioni dallo studio…ma anche meno valvole di sfogo, come questo blog che è uno spazio solo mio e in cui posso esprimermi come meglio credo! E rispetto a un semplice diario, mi dà la possibilità di avere un pubblico tutto mio… :)

5) Mi sbatterei per cercare informazioni per le cose che mi servono e/o interessano! Cose dell’università, ma anche l’indirizzo di un qualche posto dove devo andare, i mezzi da prendere per arrivarci, dove trovare un certo libro.

Beh, alla fine non sto male con internet...che ne dite voi?

Passo la palla a Rain, Fra, Kiki, Laura, Mr Chinaski...

Buon divertimento!!

mercoledì 14 febbraio 2007

Per il mio amore...

"Se leggera ti farai
Io sarò vento
Per darti il mio sostegno senza fingere
Se distanza ti farai
Io sarò asfalto
Impronta sui tuoi passi senza stringere mai…
Se battaglia ti farai
Io sarò al fianco
Per darti il mio sorriso senza fingere
Se dolore ti farai
Io starò attento
A ricucire i tagli senza stringere mai…
Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade
È incantevole
Come quando resti con me…
Fuori è un mondo fragile
Ma tutto qui cade
È incantevole
Come quando resti con me…
Se innocenza ti farai
Io sarò fango
Che tenta la tua pelle senza bruciare
Se destino ti farai
Io sarò pronto
Per tutto ciò che è stato a non rimpiangere mai…
Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade
È incantevole
Come quando resti con me…
Fuori è un mondo fragile
Ma tutto qui cade
È incantevole
Come quando resti con me…
Fuori è un giorno fragile
Fuori è un mondo fragile
Fuori è un giorno fragile
Fuori è un mondo fragile
Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade
È incantevole
Come quando resti con me…"

Incantevole - Subsonica


"Ti amo come se mangiassi il pane spruzzandolo di sale
come se alzandomi la notte bruciante di febbre
bevessi l'acqua con le labbra sul rubinetto
ti amo come guardo il pesante sacco della posta
non so che cosa contenga e da chi
pieno di gioia pieno di sospetto agitato
ti amo come se sorvolassi il mare per la prima volta in aereo
ti amo come qualche cosa che si muove in me
quando il crepuscolo scende su Istanbul poco a poco
ti amo come se dicessi Dio sia lodato son vivo."
da "poesie d'amore" - Nazim Hikmet


"Sei la mia schiavitù sei la mia libertà
sei la mia carne che brucia
come la nuda carne delle notti d'estate
sei la mia patria
tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi
tu, alta e vittoriosa
sei la mia nostalgia
di saperti inaccessibile
nel momento stesso
in cui ti afferro."
da "poesie d'amore" - Nazim Hikmet


"Donami mille baci, poi altri cento
poi altri mille, poi ancora altri cento,
poi di seguito mille, poi di nuovo altri cento.
Quando poi ne avremo dati migliaia,
confonderemo le somme, per non sapere,
e perché nessun malvagio ci invidi,
sapendo che esiste un dono così grande di baci."
Carme V - Catullo


"Che sia l'amore tutto ciò che esiste
È ciò che noi sappiamo dell'amore
E può bastare che il suo peso sia
Uguale al solco che lascia nel cuore."
Emily Dickinson

giovedì 8 febbraio 2007

Quanto vale un uomo?

Sono veramente indignata.
Domenica riprendono le partite.
Appena una settimana fa un uomo è morto, a causa di una violenza stupida e inaudita.
Senza scopo, senza senso.
Una guerra senza conquiste.
E domenica, come se niente fosse, si gioca.
Io lo trovo uno schifo.
Non c'è più rispetto per la vita delle persone.
Ma "il calcio è un'industria, non si può fermare".
Ditelo a sua moglia. Ditelo alla sua famiglia.

sabato 3 febbraio 2007

Il colore del grano


In quel momento apparve la volpe.

"Buon giorno", disse la volpe.

"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.

"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo..."

"Chi sei?" domando' il piccolo principe, "sei molto carino..."

"Sono una volpe", disse la volpe.

"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono cosi' triste..."

"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomestica".

"Ah! scusa", fece il piccolo principe. Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: "Che cosa vuol dire addomesticare?"

"Non sei di queste parti, tu", disse la volpe, "che cosa cerchi?"

"Cerco gli uomini", disse il piccolo principe. "Che cosa vuol dire addomesticare?" […]

"E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami..."

"Creare dei legami?"

"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo".

"Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'e' un fiore... credo che mi abbia addomesticato..." "E' possibile", disse la volpe. "Capita di tutto sulla Terra..."

"Oh! non e' sulla Terra", disse il piccolo principe.

La volpe sembro' perplessa: "Su un altro pianeta?"

"Si". […]

Ma la volpe ritorno' alla sua idea: "La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' illuminata. Conoscero' un rumore di passi che sara' diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiu' in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi fara' pensare a te. E amero' il rumore del vento nel grano..."

La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe: "Per favore... addomesticami", disse.

"Volentieri", disse il piccolo principe, "ma non ho molto tempo, pero'. Ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose".

"Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe. "Gli uomini non hanno piu' tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose gia' fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno piu' amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"

"Che cosa bisogna fare?" domando' il piccolo principe.

"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, cosi', nell'erba. Io ti guardero' con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' piu' vicino..."

Il piccolo principe ritorno' l'indomani. "Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe. "Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincero' ad essere felice. Col passare dell'ora aumentera' la mia felicita'. Quando saranno le quattro, incomincero' ad agitarmi e ad inquietarmi; scopriro' il prezzo della felicita'! Ma se tu vieni non si sa quando, io non sapro' mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti".

"Che cos'e' un rito?" disse il piccolo principe.

"Anche questa e' una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe. "E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'e' un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedi ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedi e' un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".

Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe. E quando l'ora della partenza fu vicina: "Ah!" disse la volpe, "... piangerò".

"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."

"E' vero", disse la volpe.

"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.

"E' certo", disse la volpe.

"Ma allora che ci guadagni?"

"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano".

Poi soggiunse: "Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua e' unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalero' un segreto".

Il piccolo principe se ne ando' a rivedere le rose. "Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora e' per me unica al mondo".

E le rose erano a disagio. "Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si puo' morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e' piu' importante di tutte voi, perche' e' lei che ho innaffiata. Perche' e' lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perche' e' lei che ho riparata col paravento. Perche' su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perche' e' lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perche' e' la mia rosa".

E ritorno' dalla volpe. "Addio", disse.

"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi".

"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo.

"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".

"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo.

"Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..." "Io sono responsabile della mia rosa..." ripete' il piccolo principe per ricordarselo.