Nutrimento per l'anima: i consigli di Faith!

  • da vedere: "Mine Vaganti", di F.Ozpeteck, con R.Scamarcio, A.Preziosi - 2010
  • da ascoltare: "Romeo e Giulietta", Prokofiev
  • da leggere: "Cieli di Zafferano", L.Lokko

domenica 22 ottobre 2006

Storie di vita vissuta...

La maggior parte delle volte la persona che più mi fa male è quella che vedo nello specchio, ovvero me stessa. Con sottile perfidia mi fa cacciare nei più disparati casini, per non parlare delle paranoie che mi insinua inesorabilmente, con una nonchalance unica.
Alcune maledette volte però, come nel simpatico aneddoto che vi racconto, faccio di tutto per farmi i fatti miei ma sono le paranoie che, sotto varie e ingannevoli forme, mi vengono a cercare.
Sono in facoltà, e stranamente in anticipo tento di ingannare il tempo aspettando l’inizio della lezione di teatro.
Me ne sto lì seduta sul davanzale di un finestrone a riflettere sul senso della vita e altre stupidate simili, quando improvvisamente una vocina mi fa trasalire…
“Ohiiiii!!”
“ehm…ciao…da quanto tempo…”
“ciaooo! Tutto bene?”
(fingendo un’interesse palesemente inesistente) “sì sì…tu?”
“ah sì, tutto bene, è che sono stanca sai ho un’esame più tardi!”
“beh ma poi hai finito per questa sessione no?” (boccaccia mia!!!)
“macchè!!!!!!!! Poi devo dare quello e quell’altro e poi seguo quel corso che il professore fa un appello tale giorno e blablablablabla…”
Ora. Diciamola tutta. Questa qui è una che va in giro con stivali di gomma leopardati…dico, da una che va in giro con delle galosce leopardate che mio nonno porta in campagna quando piove (non leopardati), cosa ci possiamo aspettare? Questa qui parla con un fortissimo accento romano strascicato e fastidioso, si accompagna con una biondina che pare abbia fondato l’università e visto cose che voi umani non potete neppure immaginare (l’accoppiata festaiolaalternativtrendy di notte e secchioncella30etlode di giorno è insostenibile). Come poteva esserci un epilogo felice in questa storia?
La conversazione (?) continua con la tizia delle galosce che mi stressa dicendomi che non so quanti esami ha dato e che ormai gliene mancano solo cinque ma che non si laureerà ad aprile perché (testuali parole, giuro!) “io c’ho da fare, devo viaggiare, devo andare ad Amsterdam, Barcellona…blablabla…cccioè, c’ho da fare io…”, e continua a farmi pensare insistentemente ai buchi neri che ci sono tra me e la laurea. Ansie che fino a quel momento avevo tenuto a bada con i più biechi trucchetti psicologici, paure ataviche di non riuscire a laurearmi (e lavorare per anni per rimborsare i denari elargiti dai miei) saltano fuori così, tutte insieme, e iniziano a ballarmi intorno inquietanti grazie a questa tizia delle galosce che non fa altro che ripetermi quanto è difficile quello e quell’altro esame e se non lo segui come fai ma come non lo segui???
Eppure è sacrosanta verità che al peggio non c’è mai fine. Arriva un’altra tizia, con denti sporgenti e chili di mascara, che infierisce iniziando a chiacchierare pure dei suoi esami!! E che chiede se secondo me sparandosi due esami a dicembre poteva riuscire a laurearsi ad aprile. Ma a me, che mi frega?!? Le due chiacchierano amabilmente gloriandosi di cotanti risultati, e nel mentre io mi chiedo come ho fatto a finire in quella situazione paradossale.
Dopo un’ora e mezza riesco a sganciarmi (devo andare a lezione!!), ma ormai l’angoscia si è impadronita di me. Vedo me cameriera del mc donald, me lavatrice di scale, me commessa sottopagata, me cassiera della gs. È un tunnel pauroso.
La giornata tracolla miseramente. Esco dall’università e mi appioppano un volantino di lezioni di tango argentino (no dico, guardami, ho detto guardami! Ti sembro una che vuole ballare il tango argentino? Eh?), tentano di regalarmi non una ma due volte schede telefoniche non so per quale truffa (“signorina, le è caduto questo?” “no…” e c’è un nano che porge sornione una scheda…), arrivo a casa e l’idraulico non si è presentato (che bello lavarsi le mani nel bidet e i denti nella doccia!), esco di casa per andare a prendere il treno con la valigia e naturalmente inizia a piovere, e da lontano vedo l’autobus che sta per arrivare, quindi l’ultima immagine della giornata mi vede correre con valigia, borsa e ombrello sotto la pioggia. La sera scoprirò che tutto ciò mi ha lasciato come simpatico ricordino la schiena scroccata, insieme alla suddetta angoscia. Passo tutta la notte e il giorno seguente (in cui peraltro puntuale come la morte arriva pure il ciclo) a sentirmi una fallita e curarmi il mal di schiena.
Ho capito, da tutto ciò, che una volta che hai accettato che la vita è profondamente ingiusta, tutto sembrerà più facile. E sentirsi una fallita farà meno male!

Sigh sigh sigh!


Faith

venerdì 20 ottobre 2006

17 ottobre 2006

Finchè non ho visto in tv le immagini non mi sono impressionata molto, se devo dire la verità.
Certo, non è una bella sensazione sentire certe notizie, ma non mi rendevo conto.
Poi ho visto una piazza conosciuta, una stazione attraversata chissà quante volte. Il nome della fermata così familiare. C’è una buona probabilità per cui anch’io potevo essere sotto quella metropolitana. Che strana sensazione.
Tutti dicono che c’è stato “solo” un morto…ma non è abbastanza?
Non ho molto altro da dire.
Un pensiero per lei…e uno per noi tutti.

venerdì 6 ottobre 2006

La cura


"Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore
dalle ossessioni delle tue manie
Supererò le correnti gravitazionali
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare
E guarirai da tutte le malattie
perché sei un essere speciale
ed io, avrò cura di te

Vagavo per i campi del Tennessee
come vi ero arrivato, chissà
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare...

Ti porterò sopra tutto il silenzio e la pazienza
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono
Supererò le correnti gravitazionali
lo spazio e la luce per non farti invecchiare
TI salverò da ogni malinconia
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te..."

F.Battiato