Nutrimento per l'anima: i consigli di Faith!

  • da vedere: "Mine Vaganti", di F.Ozpeteck, con R.Scamarcio, A.Preziosi - 2010
  • da ascoltare: "Romeo e Giulietta", Prokofiev
  • da leggere: "Cieli di Zafferano", L.Lokko

domenica 23 settembre 2007

Ricordi/2

Poi un sabato caldissimo e assolato mi sono fermata.
Non entravo in quel cimitero da più di dieci anni.
“Non mi serve andare lì per ricordarli”, dicevo spavalda.
Ma ero arrivata ad un punto in cui ne sentivo il bisogno, non so neanche io perché.
Da tempo volevo farlo, ma quel pomeriggio in particolare ho sentito di doverlo fare. Ero in macchina con il mio amore, ci siamo passati per caso, gli ho detto di accostare.
C’era un sole cocente, poche persone chiacchieravano tra loro mentre si occupavano dei proprio cari, toglievano i fiori già appassiti per il caldo.
Non sapevo bene dove andare, non ricordavo il posto preciso. Ho iniziato a girare, a leggere nomi, date di nascita e morte, a guardare fotografie. Non riuscivamo a trovare nessuno.
Poi improvvisamente ho letto il mio cognome, mi sono fermata. Era mio nonno, suo marito. Non so perché ho pianto come una bambina, come non feci neppure quando morì. Le signore di fianco hanno abbassato la voce. Io ho osservato per un po’ il suo viso. Poi ho continuato a camminare.
Non riuscivo proprio a trovarla. E invece poi un altro po’ di passi, di nomi e facce, e lei era lì.
Non so come mi sentivo. Ero felice di vederla, ero triste perché non potevo parlarle. Ero sorpresa perché ricordavo un po’ diverso il suo viso. Nella foto aveva quegli orecchini che ricordavo distintamente. Ho pianto di nuovo, il mio amore mi abbracciava le spalle, mi diceva che andava tutto bene. Non avrei voluto essere che con lui in quel momento.
Poi ho letto le date, e sono rimasta senza parole.
Nascita, 25 agosto.
Ho acceso il cellulare e controllato la data, 25 agosto.
Faticavo a crederci.
Dieci anni che non andavo a trovarla, e mi sono trovata lì proprio il giorno del suo compleanno.
Non lo so cosa voglia dire. Se sia un caso, o no.
Mi sono incamminata verso l’uscita, con la testa pesante. Ma ad ogni passo, mi sentivo più leggera.

7 commenti:

Laura ha detto...

il tuo post mi ha fatto piangere, perchè mi ha ricordato mia nonna... non sono pià andata a trovarla.


un abbraccio

Alberto ha detto...

Sono "coincidenze" che ci aiutano a ricordarci che non siamo soli... :*

Un abbraccio fraterno :-)

I fiori nella vasca ha detto...

Mi hai fatto piangere, ed è vero.
Sai? Oggi mi è successa una cosa e mi ritrovo a leggere d te e dei tuoi pensieri.Telepatia.
Mi hai fatto pensare a mio nonno...stamattina camminando su viale dell'università con gli occhi attaccati alla strada, ho pensato a lui, a quanto non ha avuto modo d vedermi crescere,ho pensato che sarebbe stato orgoglioso, sua nipote all'università...chi lo avrebbe mai detto.
Sembra che a volte c sia telepatia.
:)tvb

Anonimo ha detto...

non è stato un caso...
anche io non vado mai al cimitero, eppure qualche volta sento di doverci andare...
grazie per gli auguri!
e se fossi la tua amica? scherzo!
baci

Pimmalione ha detto...

Il miglior me ti avrebbe certamente detto che non è un caso, ma ora quel me lo vedo distintamente distante, e il nuovo non sa più cosa pensare, per ora si limita a camminare...

PIDEYE ha detto...

Io ho la fortuna di aver perso solo un nonno fino ad ora dopo tanti anni di malattia che lo avevano complemente estraniato dalla realtà, e quando è andato via ero quasi rassegnata anche se mi ha fatto male vedere il dolore lasciat intorno a lui. Ora ho un nonno malato...lo guardo e lo vedo spegnersi giorno dopo giorno...e per me è come un padre...e non gli ho mai detto che gli voglio bene...a casa mia certe cose non si dicono...ma non voglio ritrovarmi sulla tomba a dirglielo per la prima volta...il tuo post mi ha fatto pensare. Grazie anche per questo. Baci

Alberto ha detto...

Ma che fine hai fatto?
Ci manchiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!

Un abbraccio tornapresto! :-)