Nutrimento per l'anima: i consigli di Faith!

  • da vedere: "Mine Vaganti", di F.Ozpeteck, con R.Scamarcio, A.Preziosi - 2010
  • da ascoltare: "Romeo e Giulietta", Prokofiev
  • da leggere: "Cieli di Zafferano", L.Lokko

venerdì 9 giugno 2006

Incontri ravvicinati del quarto tipo

Mettiamo che tu abbia dato ieri un esame.

Mettiamo che per varie coincidenze astrali la mattina seguente invece di dormire il sonno dei giusti fino, che so, alle dieci và, tu abbia dovuto rassettare tutta la casa.

E mettiamo che tu, dopo aver fatto tutto ciò, in vista di un altro esame la prossima settimana, alle cinque del pomeriggio riesca finalmente a metterti sui libri.

In tutta la giornata il telefono ha squillato all’incirca 27 volte (roba che neanche al tuo compleanno), e per la rara forma di allergia al materiale plastico della cornetta del telefono degli altri componenti della famiglia abbia dovuto rispondere sempre tu.

Già sei un tantino nervosa perché il libro è lì, inesorabile e senza sconti, e ti scruta con aria interrogativa (come a dire…ti vuoi muovere? Sto facendo la muffa!).

Finalmente cerchi di capirci qualcosa, la matita è temperata e hai pure comprato due magnifici evidenziatori nuovi nuovi, uno giallo e uno fuxia!
Il sopracciglio è aggrottato in segno di interesse, la matita a mezz’aria sta premiando la prima frase che merita di essere sottolineata…quando da fuori si sentono strane urla.
Cerchi di ignorarle, e ti dici che passeranno. Ma invece eccole di nuovo, imperterrite. Ti assicuri che non siano voci nella tua testa (lo studio può nuocere gravemente alla salute), e capisci che sono i tuoi amabili vicini.

Ti chiedi cosa fare. Ignorarle? Fabbricarti con del materiale di riciclo dei tappi per le orecchie? Armarti di kalashnikov? Provi con la prima, ma i fastidiosi quanto insensati gridolini non cessano. Così opti per la soluzione diplomatica.

Ti affacci al balcone, e vedi un ragazzino cicciotto che, senza alcun motivo apparente, se ne sta nel suo giardino a fare le sue cose intervallandole con urletti vari. Sforzandoti di non inveire (magari lui non sa che ti sta disturbando) gli chiedi se è proprio necessario darsi all’imitazione del verso dell’armadillo. Voglio dire, non è mica una puntata di “Alle falde del Kilimangiaro”. Io non la vedo mica Licia Colò.

Il ragazzino cicciotto ti guarda come se parlassi coreano, ma la smette con i gridolini. Te ne stai per tornare dentro, tutto sommato soddisfatta dell’esito della tua protesta, quando senti un parente del suddetto cicciotto che inizia a inveirti contro, cose tipo “ma che non si può più neanche parlare, ma che vuoi, ma stai zitta…” con una rabbia fuori luogo che ti lascia basita.

Senti la faccia che si infiamma, le mani si stringono a pugno, la vena del collo pulsa…stai zitta…STAI ZITTA?? A ME?? E no, caro parente del cicciotto, non hai proprio capito niente. Gli rispondi per le rime, fai per andartene, e il parente continua a parlottare. Esci di nuovo e dicendogli che se deve dirti qualcosa lo dica in faccia e non alle spalle, lo zittisci una volta per tutte. Rientri in casa incazzata come un’ape regina, ti siedi alla scrivania ma niente, non riesci più a studiare. Ti ha troppo contrariata la faccenda. Ripensi all’assurdità del tutto e tiri una triste conclusione…i vicini rompipalle hanno raggiunto il loro scopo. Più di così proprio non si poteva disturbare.

Per una volta, ha ragione un mio amico…ci vuole tanta PAZIENZA!!!!

Baci

Faith

2 commenti:

Peterson ha detto...

Non ci vuole pazienza.
Ci vuole un Kalashnikov, appunto.

Damn...

Anonimo ha detto...

Ehi amica ma lo sai che io ho il tuo stesso fottutissimo identico stracazzo di problema!

(troppi film ameregani ti riducono ad esclamazioni del genere...ed io un pò me ne vergogno!)