
Un giorno caldissimo di marzo di cinque anni fa ho messo piede per la prima volta nella facoltà di Lettere e Filosofia. Allora ero molto magra, avevo i capelli cortissimi, portavo dei pantaloni sdruciti, uno stretto giubbotto di jeans e non mi separavo mai dalla mia bellissima sciarpina viola. Non ero lì per me, avevo saltato la scuola per accompagnare una persona. E ricordo che ridemmo molto perchè io mi misi molto disinvoltamente a leggere un libro seduta sul davanzale di uno di quei grossi finestroni, ed ero così perfettamente intonata al posto che tutti si fermavano a chiedermi informazioni su dove fosse la tale aula o il tale esame. Ero orgogliosa di sembrare una studentessa universitaria! E non vedevo l'ora di poter entrare lì dentro senza essere un'intrusa, e di poter dire frasi come "vado in facoltà" o "devo dare quell'esame". Mi sembrava mancasse un'eternità, avrei voluto finire il liceo quello stesso giorno e cominciare a dare i miei esami.
Poi ci sono tornata un giorno di ottobre, emozionata per la mia prima lezione, in un'aula enorme e gremita di gente. E mi chiedevo, dentro di me, quanto ci metterò? E me lo chiedevo ogni volta che andando in facoltà, con il sole di luglio o il gelo di dicembre, vedevo qualche ragazza felice con un mazzo di fiori e tanti parenti e amici intorno: quando toccherà anche a me?
E' stato un cammino lungo e terribilmente faticoso. Mi sono gasata per i 30 e ho pianto di fronte agli ostacoli, mi sono arrabbiata per le scorrettezze e ho goduto delle molte cose che ho imparato. In alcuni momenti, ho creduto di non farcela.
E invece....invece l'11 aprile sarà un giorno importante, sarà il mio giorno. Non so come immaginarlo, non so se sarò nevrotico e stranamente tranquilla, non so se piangerò, non per me ma per la persona che, il mio stesso giorno, finirà questo cammino con me. Non so. So solo che l'11 aprile sarà il mio giorno. Finalmente.
Poi ci sono tornata un giorno di ottobre, emozionata per la mia prima lezione, in un'aula enorme e gremita di gente. E mi chiedevo, dentro di me, quanto ci metterò? E me lo chiedevo ogni volta che andando in facoltà, con il sole di luglio o il gelo di dicembre, vedevo qualche ragazza felice con un mazzo di fiori e tanti parenti e amici intorno: quando toccherà anche a me?
E' stato un cammino lungo e terribilmente faticoso. Mi sono gasata per i 30 e ho pianto di fronte agli ostacoli, mi sono arrabbiata per le scorrettezze e ho goduto delle molte cose che ho imparato. In alcuni momenti, ho creduto di non farcela.
E invece....invece l'11 aprile sarà un giorno importante, sarà il mio giorno. Non so come immaginarlo, non so se sarò nevrotico e stranamente tranquilla, non so se piangerò, non per me ma per la persona che, il mio stesso giorno, finirà questo cammino con me. Non so. So solo che l'11 aprile sarà il mio giorno. Finalmente.