Nutrimento per l'anima: i consigli di Faith!

  • da vedere: "Mine Vaganti", di F.Ozpeteck, con R.Scamarcio, A.Preziosi - 2010
  • da ascoltare: "Romeo e Giulietta", Prokofiev
  • da leggere: "Cieli di Zafferano", L.Lokko

martedì 17 marzo 2009

Risvegli


Poi mi sveglio un giorno, e realizzo che ho vissuto per qualche anno in stand-by.
Senza motivo, ho messo me stessa da parte. Purtroppo realizzo che ciò che di più bello ho vissuto negli ultimi sei anni, è anche la stessa cosa che mi ha fatto scivolare in un limbo sottile. Come se per coltivare l'amore, avessi smesso di coltivare me stessa. E ora trovo i buchi vuoti che questo ha lasciato. Non ho trascurato gli amici, la famiglia, lo studio. Ma in compenso ho trascurato me. E' un pò frustrante rendersi conto di quanto mi sia cullata nel mio eden, pensandomi come parte di qualcosa prima che come essere a sè stante. Mi sono buttata a capofitto in amicizie sopravvalutate. Ho lasciato che tutto scivolasse via, come acqua fresca tra le dita. Ho lasciato che il mio corpo si appesantisse, con noncuranza. Ho pensato a tutti, tranne che a me.
Poi la botta di immaginare concretamente la mia vita senza di lui. Gli errori che non mi perdonerò, la confusione, la distinta percezione di sentirmi incompleta. E come nel più bieco luogo comune, mi accorgo di non poter amare nessuno nel modo giusto se prima non penso a me.
Ogni parte di me ha capito questo. Sono state le mie dita che hanno ricercato avide e impaurite le sei corde magiche con cui ho diviso l'adolescenza. E all'inizio è stato dolore, poi l'amore sconsiderato per quei suoni morbidi è esploso ancora, come nuovo. E' stata la mia voce che prima ancora di chiedere consenso alla testa ha detto "sì" a tante cose, a tante nuove avventure, mandando a fanculo la paura (di cosa poi? ancora non lo so). Penso a quando daremo il primo ciak al nostro cortometraggio universitario, alla prima del nuovo spettacolo di cui farò parte, e mi sento felice come una bambina che scarta regali per queste gioie, nuove o ritrovate, ma sempre meravigliose. E paradossalmente, ora che penso di più a me stessa, sono di nuovo capace di amare.
E ora intravedo di nuovo la vecchia me, arricchita di ciò che di positivo ho imparato nel frattempo. Ciò che voglio non è tornare indietro, ma andare avanti senza dimenticare la parte di me che, in fondo, amavo così tanto.

4 commenti:

fRa_gAv ha detto...

... e già cercare di non dimenticarsi di sè è un bel programma, no?

Baol ha detto...

Hai tutto il tempo di recuperare amica mia...e ce la farai, ne sono sicuro, un abbraccio.

Anonimo ha detto...

e quando ce ne rendiamo contro non sappiamo da dove ricominciare
buttato al vento tre anni per qualcosa che non meritava forse nemmeno un secondo...
e ora che me ne sono accorta certo ci riprendere quel filo che mi riporta alla considerazione della vita che ho da vivere
quella che ho interrotto
quella che è li che aspetta...

Alberto ha detto...

Bentornata tra noi! :-D

Un abbraccio risvegliato :-)