Nutrimento per l'anima: i consigli di Faith!

  • da vedere: "Mine Vaganti", di F.Ozpeteck, con R.Scamarcio, A.Preziosi - 2010
  • da ascoltare: "Romeo e Giulietta", Prokofiev
  • da leggere: "Cieli di Zafferano", L.Lokko

lunedì 5 maggio 2008

I sogni son desideri

Quando camminavo per l’università, a volte di corsa andando a lezione, altre volte passeggiando con un’amica, spesso mi capitava di incontrare ragazzi o ragazze appena laureati. Si riconoscevano facilmente dall’abbigliamento, dal seguito di parenti vestiti a festa, dai fiori in mano, ma soprattutto dai sorrisi e dagli abbracci. Pensavo sempre, chissà quando capiterà a me. La vedevo una metà lontana e difficile da raggiungere, soprattutto verso la metà, quando più esami davo e più sembravano mancare.
Ma nonostante la difficoltà nello studio la vedevo una cosa “semplice”, fatta di passaggi prestabiliti: finisci gli esami, chiedi la tesi, studi, scrivi, discuti. Seh…non poteva essere.
Innanzitutto ci ho messo quasi un paio di mesi solo a farmi accettare la tesi. La prof di teatro a cui volevo tanto chiederla (e per la quale ho passato questo), mi ha poi allegramente svangata. Sembrava avermi detto di sì, invece qualche ricevimento dopo ha elegantemente tentato di deviarmi verso un’altra professoressa. Carina, no?
Ho scelto un altro professore, di letteratura e cinema, che mi ha sì accettato la tesi, ma non l’argomento: ci ho messo tre ricevimenti (quasi un mese) e dieci argomenti proposti per trovare l’idea giusta (con l’aiuto di Matteo che ancora ringrazio commossa!). Naturalmente mi sono trovata a condividere la faccenda con mio fratello. Volevamo fare tutt’altro, e ci siamo trovati addirittura con lo stesso professore!
Ho poi scoperto che molti dei libri che mi servivano per la tesi erano in inglese: ho dovuto ordinarli in Inghilterra (devo dire che mi sono arrivati prima i libri dall’Inghilterra che da Firenze…), leggerli e tradurli. La sera avevo gli occhi a stelline.
Quando ho iniziato a scrivere la tesi ho scoperto che il mio professore non leggeva i capitoli, li sfogliava. Sì, li sfogliava. Ora: o sei supervicky, e ti basta sfogliare un libro con il pollice per saperlo a memoria, o sei uno che non te ne frega un cavolo, e punto. Propendo per la seconda ipotesi.

A metà marzo gli diciamo: per fine marzo dobbiamo portarle la tesi finita? Risposta: ma nooooo.
Il 26 marzo mi dice: la prossima settimana deve portarmi la tesi finita. Ah, no, non era fine marzo: ERA IL 2 APRILE! La seduta di laurea è l’11 aprile. E io che pensavo di arrivare quasi a maggio. Terrore. In una settimana stendo all’incirca 30 pagine di tesi. Altro che occhi a stelline.
Ma la tragedia si sfiora pochi giorni prima della discussione. Vado in copisteria a ritirare la tesi rilegata per portarla dal professore, la guardo e penso “sì, è venuta carin… cazzoooooooooooo”. Un infarto. Sulla copertina campeggia sfacciato il logo dell’Università Tor Vergata. Mi giro verso il ragazzo della copisteria, e gli urlo tra l’isterico e lo sconsolato: “Ma io sto alla Sapienza!!!”. Ci guardiamo per dieci secondi in faccia, sconvolti. Si riprende e mi fa “Un’ora e te la rifaccio!”. Vado in università per cercare di beccare il professore. Naturalmente non lo trovo. Ritorno dopo un’ora e la trovo rifatta, anche se sulla copertina il mio cognome è leggermente sbagliato: la “d” che dovrebbe essere minuscola è diventata maiuscola. Vabbè, me la tengo così. Torno in facoltà e finalmente la consegno.
Il giorno dopo arriva una mail del professore: vuole anticiparci la seduta di laurea di un giorno. Questo può accadere un mese prima, non UN GIORNO PRIMA!
Terrore e raccapriccio: ormai sono psicologicamente pronta per venerdì. Alcuni hanno preso il permesso da lavoro, altri stanno arrivando da lontano. Non può essere. Vado in università, ma per fortuna la faccenda sfuma in una bolla di sapone. Gli hanno detto in segreteria che è troppo tardi per cambiare: ma va?!?

Tutto questo stress, questa agitazione, sono stati però largamente ricompensati da quell’unico, bellissimo giorno.
Ogni volta che c’è stata una ricorrenza nella mia vita, compleanni, maturità, eccetera, c’è sempre stato qualcosa (o qualcuno…) di stonato, che mi rende quei ricordi agrodolci.
Stavolta, invece, è stato tutto perfetto. Non avrei potuto immaginare niente di meglio. La mia famiglia, il mio amore, i miei amici più cari erano tutti accanto a me, partecipi al cento per cento. Tanti mazzi di fiori, tanti bigliettini che conservo gelosamente, tanti abbracci sinceri.
C’è stata prima la discussione di mio fratello (che può finalmente dire di essersi laureato prima di me), e alla proclamazione come previsto sono scoppiata a piangere. Fuori la porta, come una scema, mi ricacciavo le lacrime perché toccava a me!

Bisogna dire che dopo tanto penare il nostro relatore si è comportato bene: ci ha fatto una bella introduzione e ci ha dato il massimo dei punti. Durante la mia discussione una professoressa della commissione mi ha anche fatto una domanda (tentava di cogliermi in fallo, la bionda…), e ho saputo che in quel momento tutti tiravano il fiato pensando che la tizia riuscisse a mettermi in difficoltà: ma questo non può capitare, a superFaith!! UHAUHA!
Non avrei potuto desiderare una giornata più bella…e quando ci penso, ancora riprovo quella felicità completa, totale, dolcissima.

Non ho scritto dediche nella mia tesi, perché chi merita un grazie da me ne è consapevole, nel profondo del suo cuore. A tutte queste persone, un bacio grande, e un grazie infinito.
Uno in più però va alla mia famiglia, su tutto e tutti, a mio fratello che ha condiviso tutto questo con me, e a Roberta, che ha fatto di tutto per me, specialmente negli ultimi, stressantissimi giorni!Tutti dovrebbero essere così felici, almeno una volta nella vita.

Nelle foto dall'alto: Faith colta nel momento di concentrazione poco prima di discutere, raggiante dopo la proclamazione (e io direi di notare la bellissima copertina...senz'altro la più fashion di tutta la seduta di laurea), mentre guarda sconsolata la bottiglia di prosecco già finita.

9 commenti:

Alberto ha detto...

PRIMOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO...
:-D

La chiosa "tutti dovrebbero essere felici così, almeno una volta nella vita" mi ha riempito il cuore di tenerezza. :*

Io è da tempo che tu sei una ragazza brava, buona e in gamba! ;-)

Il racconto, sinceramente, è un po' inside/out (uno stile molto amato dagli anglosassoni - ndr) ma l'emozione si coglie; e si condivide.

BRAVA, Fede.

Adesso comincia il difficile, ma festeggia finché puoi: la giungla può attendere.

Ti aspetto a Milano, ok?

Un abbraccio Let'sParty :-)

peppa ha detto...

AUGURIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.....
hai ragione...è ilmomento più bello della vita...per me sono già passati sette anni e mezzo...ma non lo dimenticherò mai quel giorno...
:)

PIDEYE ha detto...

Che bello....finalmente ci sei arrivata. Provo quasi invidia..a me che manca poco ma che di voglia e di determinazione ne ho meno.
Un augurio sincero.
Che possa essere l'inizio di periodi ancora più ricchi di soddisfazioni.
Bacio

12 ha detto...

Che laurea sarebbe senza CASINI?!?!?!?
Complimenti

Baol ha detto...

Magari un giorno racconterò delle mie peripezie con la tesi...ma oggi valgono solo gli AUGURIIIIIIIIIIIIII!!!!

I fiori nella vasca ha detto...

...e il sogno realtà diverrà!!!:)

fRa_gAv ha detto...

Cara Faith,
avrei mille aneddoti da raccontare riguardo il giorno della mia discussione.. e rileggendo ciò che è capitato a te non posso non complimentarmi e provare una sorta di vicinanza per un qualcosa che ci accomuna, tutti noi laureati: ossia provare a passare quel momento come se niente fosse, quando in realtà sarà uno dei momenti più belli della vita.

Brava!!!

Anonimo ha detto...

...non sai quanto ti capisco...unica soluzione fregarsene...ma vedo che sei già oltre!bel blog!

Anonimo ha detto...

che belli questi momenti!
io non l'ho mai passato... un po' me ne dispiace...